Università e città, simbiosi vincente?

Si è tenuta pochi giorni fa l’inaugurazione dell’anno accademico della nostra Università impreziosita dalla presenza del Presidente della Repubblica Mattarella. La giornata è stata sicuramente una dimostrazione di presenza dell’Ateneo lucano nella nostra città che, da quaranta anni per scelte di una avveduta e lungimirante classe dirigente che la volle fortemente all’indomani del terremoto del 1980, insiste nel tessuto urbano di Potenza capoluogo.
Ma dopo quaranta anni, si percepisce ancora una integrazione parziale della stessa con la città nelle sue dinamiche di crescita e sviluppo realmente attivabili. Quella agognata simbiosi che, se attuata in toto, porterebbe ad avere indiscutibili vantaggi per tutti. Una realtà universitaria è fatta anche di relazioni con la città che la ospita e, viceversa, una città dovrebbe fare di tutto per sfruttare il potenziale di un ateneo nel proprio contesto territoriale.
In tale ottica, non trovo affatto peregrina l’idea, tra quelle più dibattute, che l’ateneo lucano possa contribuire al rilancio e al ripopolamento del centro storico della città, oramai in una fase di declino inarrestabile.
A tal pro, l’ utilizzo del Palazzo del Demanio per rendere disponibili gli ex uffici dell’ agenzia delle entrate o delle Poste e telegrafi (in foto) per allocare una facoltà dell’ Università della Basilicata, è sicuramente da tenere in debita considerazione. Tutto ciò produrrebbe importanti ricadute su tutto il centro storico della città e aprirebbe una fase altrettanto urgente di recupero dell’importante palazzo destinato all’ abbandono e all’incuria.
Gli stessi alloggi per Universitari, attraverso un accordo tra ateneo e proprietari dei locali con la mediazione del Comune, potrebbero trovare collocazione nei tanti appartamenti sfitti del cuore antico della città che, in tal modo, diverrebbe il ritrovo di buona parte degli studenti universitari con le evidenti ricadute positive sulle attività del posto. Torneremo presto sull’argomento.
di Enzo Fierro