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Unibas: un Ateneo a misura di studente.

Intervista alla Prorettrice alla Comunicazione, Elena Esposito.

Abbiamo avuto il piacere di dialogare con la prof.ssa Elena Esposito, Prorettrice alla Comunicazione e alla valorizzazione dell’immagine dell’Università degli Studi della Basilicata per fare il punto sull’Ateneo, a distanza di circa 40 anni dalla sua istituzione, tra tradizione e innovazione.

Recenti investimenti per il futuro, Università-Regione Basilicata: un legame fondamentale.

Tante le suggestioni e le tematiche emerse, a partire dalla più recente sottoscrizione del Piano dodicennale Regione-Unibas del 23 gennaio scorso, che prevede un finanziamento di 14 milioni di euro all’anno fino al 2036, di cui 4 milioni destinati alla Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia (giunto ora al quarto anno di vita). “La collaborazione tra servizio sanitario regionale e Università, per lo svolgimento delle attività integrate di didattica, di ricerca e assistenziali – ha commentato la Prorettrice – potrà incidere molto positivamente sulla sanità lucana, potenziandola in maniera significativa” (una necessità che si evince, chiaramente, anche dal rapporto Svimez 2024).

E investire sull’Ateneo significa, di fatto, investire sulla stessa Regione non solo per il risparmio che studiare in sede permette alla famiglie lucane (stimato in ca 30 milioni di euro l’anno), ma anche per l’indotto generato dalle attività correlate (più di 50 milioni di euro), nonché per la crescita e per lo sviluppo culturale e sociale che ne deriva: sostenere l’Ateneo, unico nella Regione, significa riconoscerne, in maniera lungimirante, il ruolo nevralgico e fondamentale per il territorio: per il diritto allo studio, per lo sviluppo del Paese, per la coesione sociale”.

Il Corso di Laurea in Medicina e l’attenzione alle nuove tecnologie.

In particolare, si conferma come una scelta vincente l’apertura del Corso di Laurea in Medicina (che vede esauriti tutti i posti messi a bando), da quest’anno incardinata nel neonato Dipartimento di Scienze della Salute, un ambito su cui si ha intenzione di continuare a investire nel futuro prossimo, prima con le specializzazioni e poi, semmai, con le lauree triennali professionalizzanti e ad altri eventuali corsi di laurea, per cercare di rispondere alle esigenze del territorio, restare al passo con gli orientamenti della ricerca e con le richieste del mercato del lavoro.

 Sempre in quest’ottica, l’Ateneo immediatamente ha risposto alle sollecitazioni legate al diffondersi dell’impiego  dell’intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie, tant’è che – tra le tante iniziative intraprese — ha avviato, per l’a.a. 2024-25, un nuovo corso di laurea triennale interateneo, con il Politecnico di Bari, in Ingegneria della creatività digitale; inoltre, con uno sguardo volto alle nuove sfide e alle professioni del futuro, sono stati attivati ben 5 master: (I livello) “Agricoltura di precisione”, “Earth Observations from Space: Advanced Technologies and Applications (EO-SAT)”; “Project Manager e Digital Innovation nel settore turistico e culturale-PROMANDIT”; (II LIVELLO) “Il docente esperto dell’equilibrio formativo tra governance, didattica, emozioni e gestione dei conflitti in classe”;  “Intelligenza artificiale, didattica digitale e nuove tecnologie emergenti per i processi inclusivi”.

Un Ateneo dinamico, attento alle persone.

D’altronde, quest’Ateneo “giovane e dinamico” nei suoi 43 anni di vita, è passato dagli iniziali 9 corsi di studi agli odierni 35 (cui si aggiungono 5 corsi di dottorato), che vedono il 91,8% degli studenti (media nazionale 90,5%) soddisfatti della propria esperienza universitaria nel complesso. Una crescita che si evince tanto dall’evoluzione delle strutture (Polo del Francioso, Campus di Matera e Campus di Macchia Romana, nonché una Biblioteca Centrale di Ateneo con un patrimonio di circa 100.000 volumi), quanto dalla riarticolazione interna, in vigore dal 2 settembre scorso: Dipartimento di Ingegneria – DiING; Dipartimento di Scienze della Salute – DiSS; Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali, Alimentari e Ambientali – DAFE; Dipartimento di Scienze di Base e Applicate – DiSBA; Dipartimento per l’Innovazione Umanistica, Scientifica e Sociale – DiUSS.

Un anno, quindi, di riorganizzazione e assestamento che ha visto e vedrà anche nuove assunzioni di personale docente e tecnico-amministrativo, con l’obiettivo da un lato di ottimizzare le risorse e, dall’altro, di garantire sempre migliori servizi alle persone.

Infatti, come più volte ricordato dal primo Magnifico Rettore, prof. Cosimo Damiano Fonseca,  scomparso lo scorso 10 marzo, la missione di questo Ateneo è sempre stata quella di contribuire, nel post terremoto, alla rinascita e poi, nel corso del tempo, allo sviluppo del territorio, con un’attenzione particolare allo studente: la carriera alias, il Comitato Unico di Garanzia, lo sportello di ascolto, le attività di tutorato in supporto alle disabilità e ai bisogni educativi speciali, testimoniano una sentita attenzione a una volontà di inclusività a tutto tondo. Un lavoro che viene accresciuto dalla compatta comunità delle associazioni studentesche, che accompagnano ciascuno studente nei vari aspetti della vita accademica. Numerosi, inoltre, sono i percorsi per le competenze trasversali attivi presso l’Ateneo, che contribuiscono a una formazione più completa degli studenti.

Da pagina Facebook dell’Ateneo.

I vantaggi di studiare in Unibas.

Studiare all’Unibas, quindi, presenta innegabili vantaggi in termini umani e di formazione: i numeri di un piccolo Ateneo permettono un rapporto studente-docente molto più immediato e ravvicinato (il 90,3% degli studenti se ne ritiene soddisfatto, contro la media nazionale dell’88,7%), che facilita il dialogo e una didattica-ricerca efficaci. La provenienza dei docenti da diverse regioni e atenei italiani non fa che accrescere la qualità dell’esperienza formativa, poiché le relazioni scientifiche sono variegate e l’atmosfera che si respira è estremamente stimolante!

Scegliere questo Ateneo, pertanto, per i giovani lucani, è sicuramente un’opportunità.

Con la sua tassazione media di meno di 900 euro, l’Università degli Studi della Basilicata è tra quelli a minor contribuzione; gli studenti esonerati dalla tassazione superano il 70% degli iscritti totali e l’ARDSU (Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario) eroga il 100% delle borse di studio agli aventi diritto, assegnando l’importo massimo indicato dai riferimenti normativi. Si configura, così, una realtà in cui, a partire dal pasto – a prezzi modici – alle residenze per studenti fuori sede, o alle agevolazioni per studenti atleti, studenti con disabilità o appartenenti allo stesso nucleo familiare, al soddisfacimento pieno delle richieste di borse Erasmus per la mobilità internazionale, alla possibilità di praticare sport a tariffe estremamente convenienti presso il CUS (Centro Universitario Sportivo), fino all’opportunità per gli studenti di svolgere attività di collaborazioni studentesche e di tutorato che costituiscono primi piccoli incarichi retribuiti, i giovani possono iniziare a costruire il proprio futuro in un ambiente realizzato a misura di studente.

“Siamo orgogliosi di affermare che l’Ateneo garantisce in tal modo il diritto allo studio e svolge ancora l’importante funzione di ascensore sociale” afferma la Prorettrice Esposito.

Tra i tanti vantaggi di questa Università sul territorio, vi è poi quello di contribuire ad arginare la piaga dell’emigrazione giovanile, che affligge la nostra regione e il Mezzogiorno più in generale: circa il 75% dei laureati Unibas riesce a trovare lavoro al sud e l’83,5% (contro una media nazionale del 75,7%) sostiene, a cinque anni dal conseguimento del titolo, che la laurea si è rivelata efficace e spendibile nel mondo del lavoro.

Punti di eccellenza dell’Ateneo.

L’Ateneo lucano, inoltre, raggiunge livelli di vera eccellenza in vari campi, ad esempio per quanto concerne gli investimenti “green”: quest’anno in particolare nella classifica internazionale GreenMetric, che valuta gli atenei in base al loro impegno nei confronti della sostenibilità, del cambiamento climatico, del risparmio energetico, della gestione dell’acqua e dei rifiuti, dell’impatto dei trasporti e delle attività di formazione, della ricerca e divulgazione in ambito ambientale, Unibas ha scalato parecchie posizioni, raggiungendo il 15° posto in Italia, il 240° su 1.477 università di tutto il mondo, collocandosi in 4a posizione a livello nazionale nella categoria “Setting and Infrastructure” (che considera l’investimento dell’Ateneo in strutture e politiche “green”).

Per quanto riguarda più specificamente la ricerca, in quarant’anni le ricerche dell’Università della Basilicata hanno fatto considerevoli passi avanti in numerosi ambiti disciplinari. La partecipazione dell’Ateneo a molti progetti nazionali e internazionali ha consentito di ottenere risultati apprezzati nel contesto estero, di acquisire nuovi strumenti, di sperimentare metodologie innovative e di formare giovani ricercatori. La presenza dell’Università nel progetto Strategia di Specializzazione Intelligente (S3) della Regione Basilicata, nei cluster regionali (Aerospazio, Automotive, Energia, Industria culturale e creativa) attestano la capacità dell’Ateneo di fare da collante tra ricerca e aziende. I bandi vinti (a livello locale, regionale, nazionale e internazionale), mostrano il grado di progettualità dell’Ateneo e la sua capacità di accedere ai fondi comunitari.

L’Ateneo si è inserito con successo nelle principali misure previste dal PNRR: è, infatti, una delle 4 università dell’Ecosistema Technologies for Climate Change Adaptation and Quality of Life Improvement – TECH4YOU, con un finanziamento dedicato di 17,7 milioni di euro ed è una delle 28 università presenti nel Centro Nazionale per le Tecnologie dell’Agricoltura – AGRITECH, con un finanziamento di 3,6 milioni di euro.

Si potrebbero anche ricordare alcuni riconoscimenti raggiunti da singoli ricercatori o più circoscritti gruppi di ricerca: quest’anno ad esempio, 27 ricercatori si sono affermati nella classifica mondiale degli scienziati con il migliore livello di produttività scientifica, la “World’s 2% Top Scientists”, selezionati tra circa 200 mila esperti; oppure, di particolare rilievo, in relazione alle problematiche del territorio, ricordiamo il premio ricevuto – nell’ambito del convegno nazionale di Geofisica della Terra solida – da un gruppo di ricerca del Dipartimento di Ingegneria dell’Università, per uno studio sperimentale in grado di valutare, a priori, il comportamento di un edificio in caso di un terremoto. Il lavoro è stato reso possibile grazie alla presenza nell’Università della Basilicata dell’avanzatissimo “Laboratorio Prove Materiali e Strutture”, parte della Rete di Laboratori “ReLUIS”. In ambito umanistico degni di menzione sono almeno la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici con sede a Matera, fiore all’occhiello dell’Università, con i suoi tanti scavi e progetti di ricerca sul territorio e all’esterno e il successo nella formazione dei docenti scolastici: dal 2015 hanno conseguito la specializzazione al sostegno (TFA) più di 2000 docenti, con un ritmo che negli ultimi cicli ha superato le 600 unità per anno.

Unibas: un anno da comunicare.

Nell’ambito di un percorso di rafforzamento dell’Unibas che ha riguardato l’offerta formativa, la riorganizzazione dei Dipartimenti e degli Uffici amministrativi nonché il reclutamento, si è voluto rinnovare anche l’identità visiva dell’Ateneo.

E’ stato dunque attuato un restyling del logo, in modo che, con le sue linee pulite, nette, dinamiche esso fosse espressione di un’università giovae e propulsiva. Il nuovo logo risponde, inoltre, alle esigenze di una migliore leggibilità nelle tante applicazioni digitali.

Ciò è andato di pari passo con l’approvazione del primo Manuale di Identità visiva dell’Ateneo e della Policy per lo sviluppo e la gestione del merchandising istituzionale, che viene prodotto essenzialmente dal Consorzio ConUnibas ed è in vendita su Unibas Store.

Il catalogo conterrà esclusivamente prodotti sostenibili, certificati dal punto di vista della tracciabilità e dell’eticità nella produzione. Saranno privilegiati il Made in Italy e le aziende del territorio lucano: saranno inclusi ad esempio le tazze e le tazzine da caffè fatte in ceramica calvellese, le toghe realizzate a mano a Laurenzana, etc. Il nuovo merchandising è stato presentato lo scorso 17 febbraio, in occasione dell’iniziativa nazionale “M’illumino di meno”, promossa dal programma Caterpillar di Rai radio2, quest’anno incentrata sul tema degli sprechi legati al fast fashion e sulle alternative virtuose che sostengono, di contro, il riuso e la valorizzazione degli abiti. L’Ateneo, particolarmente sensibile alle problematiche di sostenibilità ambientale e sociale, ha aderito all’iniziativa “M’illumino di meno”, anche spegnendo simbolicamente le luci nei plessi universitari di Potenza e Matera e la comunità accademica si è riunita per un concerto a lume di candela: di tutto ciò ha dato notizia in diretta lo stesso programma radiofonico di Rai Radio 2!

Sempre in tema di comunicazione, è in fase di approvazione il Piano di Comunicazione e l’ adozione di un’applicazione che permetterà di orientarsi all’interno dei campus universitari. Mentre si procede al rinnovamento del sito web dell’Ateneo e alla sostituzione di tutta la segnaletica nelle tre sedi.

La Campagna immatricolazioni 2024, la campagna 5×1000 … attendendo le nuove campagne!

Ma come risponde la popolazione studentesca a tanto impegno profuso da parte dell’Istituzione universitaria? La campagna immatricolazione “Studio all’Unibas…è ovvio che”, lanciata dal Team Comunicazione dell’Ateneo è stata di grande impatto e ha dimostrato il forte senso di appartenenza degli studenti lucani all’Ateneo stesso: proprio loro sono stati i protagonisti indiscussi degli spot della campagna immatricolazioni, giocata soprattutto sui social media (ma condotta anche tramite gli strumenti più tradizionali). Tra gli slogan più virali, quello di Giulia: “Studio all’Unibas… è ovvio che tutti sanno il mio nome”, perché scegliere questa Università significa effettivamente scegliere una comunità di persone. E, dunque, quali gli esiti in termini numerici, di questa campagna?

Le immatricolazioni non sono diminuite rispetto all’anno precedente e il numero di iscritti totali si attesta sempre sulle 6.000 unità. Un dato stabile positivo, se si tiene conto del decremento della popolazione giovanile lucana compresa tra i 15 e i 34 anni negli ultimi dieci anni (-22.546 persone, corrispondente al 16,9% in meno, secondo i dati diffusi dall’Ufficio stampa della Regione Basilicata) e della forte emigrazione dalla Basilicata, per compiere gli studi universitari in regioni dove gli studenti auspicano – al termine del percorso formativo – di avere prospettive occupazionali migliori che non in regione (circa il 70% degli studenti si iscrive in Università fuori regione). Risulta necessaria, pertanto, una costante interazione tra Università, Regione e Comuni, per rendere il territorio attrattivo e offrire maggiori servizi e opportunità agli studenti. “L’Università può essere anche la migliore del mondo, ma, da sola, non difficilmente avrà successo. Indispensabile è il raccordo e la sinergia con enti, istituzioni e servizi del territorio. E stiamo lavorando moltissimo, con soddisfazione e piena unità di intenti in questa direzione – grazie al fondamentale apporto del Prorettore al Public Engagement, prof. Donato Verrastro – perché Università e territorio prosperino insieme”, osserva la prof.ssa Esposito.

Proprio le città universitarie sono state al centro della giornata nazionale dell’Università, dal titolo “Università svelate”, che ha visto le tre sedi Unibas (Potenza – Francioso e Macchia Romana, Matera) coinvolte in una serie di seminari e attività il 19-20 marzo, al fine di aprire le proprie porte al territorio, lasciarsi osservare e conoscere da vicino, rafforzare i legami con le istituzioni territoriali.

A breve sarà lanciata la nuova campagna 5×1000 e frattanto è in fase di realizzazione quanto dichiarato nella prima campagna, il cui slogan – richiamando l’attenzione di Unibas all’inclusione e alla sostenibilità – era “Con il tuo 5×1000 l’Università cresce, la comunità fiorisce”. Nel Campus universitario di Macchia Romana, sarà, dunque, a breve inaugurata la “Stanza delle Necessità”, spazio protetto per bisogni vari (allattamento, primo soccorso etc.) della comunità accademica.

Inoltre è già in corso la progettazione della nuova campagna di immatricolazioni, e al contempo, grazie alle iniziative del nuovo Centro POLiS (direttrice, prof. ssa Ada Braghieri), della Biblioteca di Ateneo (direttore Alessandro Di Muro) si stanno promuovendo molte iniziative di orientamento e divulgazione dell’offerta formativa e delle attività di ricerca in Unibas, con il prezioso contributo dell’Ufficio Stampa della Regione e dei media locali. Prosegue, inoltre, la proficua collaborazione con il Forum di Potenza Città dei Giovani 2024, di cui continueremo a seguire i risvolti.

L’Ateneo lucano, in definitiva, conferma il proprio impegno per garantire il diritto allo studio alle giovani generazioni e rafforzare il proprio ruolo di presidio di legalità e motore di sviluppo della regione.

Ringraziamo la Prorettrice per la cortese disponibilità e confermiamo la nostra attenzione nel raccogliere contributi dal mondo universitario tutto.

Valeria Capobianco

Unibas: un Ateneo a misura di studente.

LIBERTY.

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