Una mostra fotografica per Matera emblema di architettura.
Nelle foto di Scattino, Laurenzana e Divito fino al 14 al Museo Provinciale di Potenza.


Trenta scatti per Matera e 15 per la regione. Una galleria fotografica di 3 autori chiamati a interpretare passato e presente della città dei Sassi, con qualche riferimento allargato alla Basilicata.
E’ un progetto della Fondazione Architetti della Provincia di Potenza che approda nel capoluogo dopo essere stata a Ferrandina, Tito, Brienza, ma anche in città italiane ed estere. Un viaggio per immagini, partito nel 2019 con le manifestazioni collegate alla Capitale Europea della Cultura, che non ha esaurito la sua valenza. E che, con lo scopo di far conoscere e valorizzare il ricco patrimonio architettonico e ambientale lucano, viene proposta, in forma itinerante, in chiostri o caratteristici contenitori storici.
Dal 4 e fino al 14 novembre le sequenze fotografiche saranno in visione al piano terra del Polo della Cultura del Museo Archeologico Provinciale di via Lazio. Rocco Scattino di Pisticci, Salvatore Laurenzana di Potenza e Marilena Divito di Brienza, ognuno con una propria visione, restituiscono non solo un documento dei luoghi tufacei o murgiani, ma gli elementi di vissuto e della tradizione che ne hanno decretato l’originalità quale Patrimonio Mondiale Unesco dell’Umanità.
I rioni abbarbicati sul costone della Gravina, ma anche gli epigoni che si affacciano al Piano, sono immortalati nella loro essenzialità e frequentazione (oggi molto più diffusa per i flussi turistici attivati). Le atmosfere rarefatte delle cavità rupestri, le cisterne, gli ipogei, si raffrontano alla parte costruita, alle facciate delle chiese, alle ristrutturazioni imprenditoriali che si sono avvicendate all’uso abitativo e contadino. Tra gli altri riferimenti, il carnevale di Tricarico, le mandrie della transumanza, pascoli, fortificazioni, paesaggi urbani e dell’entroterra. “Matera e la Basilicata” afferma il presidente della Fondazione Michele Graziadei si sposterà a Venosa, S. Arcangelo, Rivello e forse addirittura in sud America.
Nello staff la curatrice Annamaria Verrastro e Angelo Cicerchia per l’organizzazione. Inquadrando col cellulare l’apposito qr code si può seguire la visione ascoltando una colonna sonora (una per ogni autore), prodotta appositamente da Mimmo Filitti e Dario Satriano. All’inaugurazione ha portato il suo saluto l’assessore comunale alla cultura Roberto Falotico che ha parlato di luoghi e scrigni della memoria e sottolineato il nesso del valore dell’immagine rimarcato dalle didascalie associate, riprese da autori, scrittori, giornalisti o poeti non solo lucani.
Piero Ragone













































































































































