TERREMOTO: URGE PIANO DI VERIFICA SISMICA.
L’ ultima scossa di terremoto del 18 marzo ha fatto emergere non solo legittime preoccupazioni ma anche degli interrogativi sulla gestione del fenomeno stesso. Se da un lato i dirigenti scolastici hanno ritenuto di far evacuare le proprie aule facendo uscire in strada centinaia di scolari, dall’altro è pur vero che gli stessi istituti scolastici dovrebbero essere il primo presidio di sicurezza per i nostri figli. Il messaggio che invece è passato (anche sulla base di alcune chiusure successive all’evento) è invece stato di segno opposto. Pertanto, le domande che ci poniamo sono: le nostre scuole sono sicure? E le abitazioni della città?.
Da una ricerca emerge che il 45% del patrimonio edilizio di Potenza è a fine ciclo vitale. Parliamo di edifici in cemento armato costruiti tra gli anni ’50 e ’80, che ora mostrano i segni del tempo. Ma non è tutto: questa situazione si combina con un’elevata vulnerabilità sismica, rendendo la nostra città particolarmente esposta in caso di terremoto ben più intenso rispetto a quello avvertito ultimamente.


Quello della sicurezza degli edifici pertanto, non può rimanere un tema ignorato dall’agenda politica. Non possiamo permetterci di affrontare gli avvenimenti solo dopo il loro verificarsi. Dobbiamo agire per tempo per garantire la sicurezza dei nostri cittadini e preservare il futuro della nostra città.
Urge predisporre, da parte degli organi competenti, un Piano di Verifica della Vulnerabilità Sismica, effettuare una Mappatura degli edifici a rischio, Identificare e classificare gli edifici in base all’età, al materiale di costruzione e alla posizione geografica coinvolgendo gli Ordini professionali e l’Università della Basilicata che rimane un eccellente avamposto di ricerca e innovazione nel settore.
Inoltre, sarebbe necessario effettuare analisi tecniche approfondite per determinare la capacità di resistenza sismica di ciascun edificio. Successivamente andrebbero stabilite priorità di intervento per la riqualificazione, iniziando dagli edifici più a rischio.
Gli enti del territorio potrebbero determinare incentivi per la ristrutturazione degli edifici, offrire agevolazioni fiscali e finanziarie ai proprietari che si impegnano a mettere in sicurezza i propri immobili.
Pertanto, sollecitiamo le istituzioni a farsi carico di tutto ciò, a mettere in atto piani di riqualificazione e adeguamento sismico, includendo le fasi di verifica di vulnerabilità. Anche in questi casi prevenire è meglio che curare.
Enzo Fierro













































































































































