#Heroes

Roma stasera!

Niccolò, Max e Daniele…ho sempre avuto l’impressione -vedendoli soprattutto in trio- di avere a che fare con i tre cugini più grandi, quelli che hanno vissuto esperienze e che ti insegnano qualche “cattiva strada”, con cui parli di calcio e di dischi, ma che ci tengono molto alla tua educazione sentimentale e civile.

Ecco loro chi sono per me. Il docufilm “Fabi Silvestri Gazzè – Un passo alla volta” ferma su pellicola le emozioni del regalo che si sono concessi a dieci anni di distanza dal Padrone della festa, disco e tour fortunatissimi, e che inevitabilmente hanno regalato ai loro fan che aspettavano un evento del genere: un concertone al  Circo Massimo!

La cosa che mi è piaciuta di più è stata la scelta di mandare avanti e dietro l’asse temprale, sovrapponendo l’oggi allo ieri più recente e passato in base magari al brano della scaletta; quello che viene fuori è inevitabilmente la loro amicizia,  infatti sincerità credo sia il concetto chiave, e poi c’è la passione per la musica fatta insieme con cuore e note suonate, zero trucchi per vendere finti sold out come fanno tanti, troppi pseudo artisti di oggi.

Dicevo che tra i tanti temi trattati c’è anche il tempo: un tempo del cuore e un tempo cronologico -30 anni di amicizia- e un tempo della vita che ti porta anche a sorridere, a meditare serenamente su quanto è stato costruito dai Nostri, senza scalpitare, ma sussurrando a volte e lasciando parlare le canzoni meravigliose che sono state scritte per lasciare un segno in chi le ascolta. Loro davvero sono tre “padri di buonissime idee”. L’altro filo rosso che li unisce è il loro essere, umano, (sì, devi fare una pausa per capirlo bene) tanta parte del doc è lasciata al viaggio che nel 2013 li ha visti partire insieme per il Sudan con Medici con L’Africa, per comprendere meglio “Chi eravamo noi come persone” e poi per la musica.

Oggi i feat. -come si usa dire- vengono organizzati tramite gli uffici stampa, con dei file via mail e qualche apparizione in tv in programmi che uccidono la musica ed il gusto del pubblico…dunque, cosa possiamo fare per cambiare davvero le cose? Possiamo capire che la “vita è dolce” se impariamo ad accettarne le asperità, che avere una coscienza civile significa non piegarsi ai “nemici senza divisa”, e che “una musica può fare”, davvero può fare qualcosa di perenne, perché facio in latino significa anche “costruire”, il costruire sia dell’artista che parte dall’immaginazione, sia del cittadino che costruisce il suo domani rispettando lo ieri e l’oggi. Dream on!

Enzo Restaino

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