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Quel tempo sfogliato diverso.

Il giornale ritorna cartaceo. Come ieri tra le mani o in un cassetto. Il gestuale e il rituale, il ritaglio da conservare.

Sono azioni quotidiane, pagine di carta da sfogliare, dal barbiere, al bar, nei luoghi che fanno il luogo e, se vogliamo, quello che resta del sempre, inteso largo a raccontare archi temporali o flash, transiti e personaggi che, nella nostra parte di mondo, hanno avuto una voce.

E passa da lì il presente che diventerà passato dopo pochi giorni ma regala quella consistenza che sta sfuggendo, nel corso veloce del veloce mondo, dilatato, lontano da quell’inchiostro, casa di penne grandi, alte nel fermare quel patrimonio racchiuso in fogli da toccare.

Come@Potenza ha inseguito sempre un punto di osservazione originale, ha cercato di sottolineare e di far percepire più larga la nostra realtà cittadina. Moltissimi sono stati gli articoli nelle rubriche immaginate, finestre sulla cultura e l’arte, riflessioni intorno alla città e sport, figure di spicco che hanno portato lontano il nome della nostra regione.

Esiste un patrimonio sommerso, oltre la narrazione spesso ripetitiva di un luogo, nuove realtà da esplorare piene, luoghi che l’assuefazione ha reso anonimi, spazi da attraversare in auto, storie di storie di storie aperte nel tempo da scrivere come un appunto di viaggio, come a dire il colore ed il suono della città oggi è questo, entriamo fino in fondo e tocchiamo il fondo. Per essere voce e, perché no, un foglio di giornale che qualcuno fra molto tempo troverà ritagliato intorno ad una data nell’inchiostro che racconterà, con altro che, quella volta da lì, io, lui, quell’altro, noi, eravamo luogo vivo da scrivere.

Da Direttore ringrazio chi ha voluto dedicare un poco del proprio tempo per quell’amore che ci portiamo dentro. Un pensiero a “Potenza Affari” che ha aperto le porte alla nostra realtà con generosità, ospitando pagine,  idee e “penne”, ormai da anni. Per questa nostra città, bella, amata, odiata, nostra…da raccontare per camminare, su quelle pagine a seminare, sempre più largo quel nome interno nell’inchiostro.

Francesco Cosenza

Quel tempo sfogliato diverso.

Versi scelti.

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