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INSIEME NELLA PACE – INCLUSIONE E COESIONE – SETTIMANA DELLE COMUNITA’ A POTENZA

La settimana delle comunità porta al centro il ruolo delle persone, nella loro accezione di cittadinanza attiva e passiva, ma soprattutto generativa, intesa come dimensione che riesce a dar vita ad un benessere sociale, in un clima di resilienza e di ripresa, al fine di creare le strategie adattive per far si che la comunità si prenda cura delle persone che la abitano e dei luoghi.

In questo contesto, si inserisce uno strumento economico di cui tutti abbiamo sentito parlare: il PNRR (piano nazionale ripresa e resilienza), all’interno del quale troviamo la misura 5, inclusione e coesione che ha come obiettivo di intervenire sulle diseguaglianze, dal divario di genere a quello economico, dal gap territoriale ai gap legati alle disabilità.

L’obiettivo della Missione 5 mira a facilitare la partecipazione  al mercato del lavoro, anche attraverso la formazione, rafforzare le politiche attive del lavoro e favorire l’inclusione sociale.

Il comune di Potenza ha di recente pubblicato un avviso che mira ad accreditare dei soggetti del terzo settore per la realizzazione di misure di assistenza domiciliare.

Nella misura 5 va ricordata la Componente 2 “Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore”, e le Sottocomponenti:

1 “Servizi sociali, disabilità e marginalità sociale”, Investimento

1.1 – Sostegno alle persone vulnerabili e prevenzione dell’istituzionalizzazione degli anziani non autosufficienti, Investimento

1.2 – Percorsi di autonomia per persone con disabilità, Investimento

1.3 – Housing temporaneo e stazioni di posta, finanziato dall’Unione europea – Next generation Eu, approvato dalla Direzione Generale per la lotta alla povertà e per la programmazione sociale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociale con il Decreto Direttoriale n. 5 del 15.02.2022.

In questa dimensione, gioca un ruolo importante il terzo settore, che fonda la sua base sull’assenza di lucro e sulla forza trainante del capitale umano legato al volontariato. A tutti è noto l’effetto positivo del volontariato nel momento delle emergenze, poichè, in tali contesti fornisce gli interventi di cui una comunità ha bisogno.

I Centri di Servizi per il Volontariato sono dei presidi territoriali che offrono servizi e accompagnamento per la crescita del Volontariato, fornendo servizi gratuiti quali la Formazione, la Consulenza, l’Informazione e l’Animazione territoriale, sono delle vere e proprie agenzie di sviluppo pronte a dare voce ai bisogni territoriali nel settore del volontariato, accompagnare processi di crescita e sviluppo, nonchè, individuare le strategie adattive o innovative di cui la comunità ha bisogno.

Tra le misure di Inclusione e coesione, va ricordata anche la  legge delega n.  227/2021, con la quale, il Governo è stato delegato dal Parlamento ad adottare, entro il 15 marzo 2024, uno o più decreti legislativi per la revisione e il riordino delle disposizioni vigenti in materia di disabilità al fine di garantire alla Persona con Disabilità (d’ora in poi PcD) di ottenere il  riconoscimento della propria condizione, anche attraverso una valutazione della stessa congruente, trasparente e agevole che consenta il pieno dei suoi diritti civili e sociali, compresi il diritto alla vita indipendente e alla piena inclusione sociale e lavorativa, nonché l’effettivo e pieno accesso al sistema dei servizi, delle prestazioni, dei trasferimenti finanziari previsti e di ogni altra relativa agevolazione, e di promuovere l’autonomia della PcD e il suo vivere su base di pari opportunità con gli altri, nel rispetto dei principi di autodeterminazione e di non discriminazione.

Il tema delle disabilità è un tema importante, per declinare al meglio l’inclusione e la coesione poichè è necessario che ognuno di noi faccia la sua parte per abbattere tutte quelle barriere che vengono frapposte per il riconoscimento dei diritti di queste persone, che possono essere sintetizzate in tre tipologie:

-culturali

-burocratiche

– fisiche

L’abbattimento delle barriere Culturali in quest’ottica, risulta prioritario e necessario cambiare il lessico e l’approccio, evitando di etichettare e definire “disabili” le persone.

Ognuno di noi ha una sua peculiarità e diversità, la diversità è una ricchezza e come tale, tutti devono essere definiti innanzitutto PERSONE.

Expo AID tenutosi a Rimini dal 22 al 23 settembre 2023 su iniziativa del Ministero per le disabilità ha divulgato il concetto di IO, PERSONA AL CENTRO, quale tema culturale prioritario. Il concetto è stato ripreso e diffuso con vigore e determinazione, anche nei vari interventi dei presidenti ed esponenti di associazioni, di cui fanno parte le persone con le varie disabilità.

L’abbattimento delle barriere burocratiche è un obiettivo importante, poichè è giunto il momento di eliminare gli infiniti disagi che impongono alle PcD l’obbligo di sottoporsi a mille visite tra specialisti del servizio pubblico e commissioni mediche, con iter farraginosi e complicati; attualmente costretti a giri tra i vari uffici che gestiscono pezzi di procedimenti con limiti burocratici che impediscono alle PcD il riconoscimento di tutti i loro diritti.

In questa fase storica, ognuno può partecipare al processo di costruzione e facilitazione dei processi, si sta lavorando al concetto di presa in carico complessiva, con metodo sistemico e laddove necessario implementare “il progetto di vita” da condividere nel percorso medico, terapeutico, scolastico, familiare al fine di facilitare i percorsi di vita e di cura.

L’abbattimento delle barriere fisiche, se consideriamo la struttura orografica della città di Potenza per una persona con disabilità diventa complicato muoversi, in alcune zone mancano i marciapiedi, ci sono i parcheggiatori selvaggi che lasciano auto ovunque. Ciò nonostante,  in alcune parti del centro storico di Potenza esiste il percorso tattile per non vedenti, è stato da poco avviato l’iter per l’adozione dei Pums (piano urbano mobilità sostenibile, luglio 2023) all’interno del quale è contenuto anche il PEBA (piano eliminazione barriere architettoniche).

La comunità che prende atto di questi problemi, può sviluppare il senso dell’inclusione solo partecipando a laboratori esperienziali che possano stimolare  la cittadinanza a pensare e progettare luoghi accessibili a tutti.

I centri di servizio per il volontariato, possono accogliere queste richieste di accompagnamento per realizzare dei laboratori di sensibilizzazione che abbiano come obiettivo stimolare il senso civico ed il rispetto degli altri, oltre che la coprogrammazione e la coprogettazione, pilastri portanti della cittadinanza attiva.

Infine, la pace sociale, come le soluzioni, non devono essere calate dall’alto, ma è necessario che ogni abitante della comunità si faccia carico delle problematiche che lo circondano, condividendo ed accogliendo i bisogni altrui si creano meno conflitti.

Non è necessario trovare la soluzione, ma è indispensabile la presa in carico, il non girarsi dall’altra parte, questa sensibilità di tipo culturale, crea un legame, un filo rosso che unisce e contribuisce a fare la comunità, ed è questa, la comunità generativa che crea benessere e costruisce ponti di pace sociale attraverso la condivisione e la partecipazione attiva.

Maria Bamundo

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