#Terre

La materia delle fiabe.

Cappuccetto Rosso stringe la pistola tra le mani. Preme il grilletto. La detonazione riempie la stanza. Il Lupo in giacca e cravatta viene scaraventato sul tavolo. Lei, per il contraccolpo, finisce a terra. La gonna scomposta. Singhiozza. Si è rotta un’unghia, le fa male il fondoschiena e ha appena sparato a suo marito.

C’era una volta un libro. Riposava nell’incavo di un albero. Non era un libro qualunque. Aveva coscienza di sé. Attendeva qualcuno che lo sfogliasse. Desiderava assaporare il gusto prelibato dei segreti.

In un altro tempo…

Stesi all’ombra di un albero, A. e L. addentano una fetta di crostata. A. scaccia un insetto e dice:

«Non riesco a capire come fai a convincermi ogni volta. Odio la campagna.»

«È così romantico.» L. gli sfiora le labbra con un bacio e aggiunge: «Io piuttosto non riesco a capire perché ti ostini a vestirti così per un picnic.»

A. indossa giacca e cravatta.

«Non potresti capire.» Indica lei in t-shirt e tuta.

«Cosa vorresti dire?» La voce di lei è contrariata.

A. prova a baciarla, ma lei si scosta. L’uomo perde l’equilibrio e si aggrappa all’albero. I suoi polpastrelli sfiorano una superficie liscia. A. ispeziona l’incavo del tronco. C’è un libro. Lo prende. Lei glielo strappa di mano. Lo sfoglia.

«Sembra un libro di fiabe. Per favore me ne leggi una? Dai!».

«Va bene.»

Il libro tornò a schiudersi come una conchiglia. Il profumo dei loro segreti era inebriante.

A. si alza. L. è ancora a letto. Va in cucina e prepara il caffè. Nota una grossa macchia sul dorso della mano destra. Ci passa sopra i polpastrelli. Sono peli. Neri e spessi. L. si sveglia con addosso una strana serenità. Si siede sul letto. I suoi piedi non toccano terra. Si allunga e raggiunge il pavimento. Lo specchio dell’armadio rimanda l’immagine di sé stessa bambina. Le sfugge un grido, come un’indiscrezione. A. si sente bene. Adesso una peluria selvatica lo ricopre completamente, ha una testa da canide piantata sulle spalle. Ulula di soddisfazione.

Una settimana dopo.

L. e A. non si parlano più. Due estranei sotto lo stesso tetto. Lui fuma di continuo grossi sigari. Lei odia quel puzzo. Impregna vestiti e mobili. Se lo sente addosso per ore. «Spegnilo, mi toglie l’aria.»

A. emette un ringhio basso.

«E se l’aria te la togliessi in un modo definitivo?»

L. abbassa lo sguardo. Sta tremando. Ha paura, ma non vuole dargli soddisfazione.

«Provaci.»

In un balzo il Lupo è su di lei. Cappuccetto Rosso nel bosco di sedie e mobili. L. corre. Scivola. Lui la colpisce con il dorso di una zampa. Lei rotola per terra. Il comò. L. apre il cassetto e tira fuori la pistola…

Il libro si richiuse. Pagina su pagina. A sognare nuove trame.

Angelo Parisi (illustrazione di Angela Vaccaro)

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