EPIGENETICA E TRAUMA.
Negli ultimi anni numerosi studi hanno dimostrato come eventi traumatici possano avere conseguenze durature sulla salute fisica e mentale. Ma il trauma può essere trasmesso alle generazioni successive? L’epigenetica (la branca della genetica che si occupa dei cambiamenti fenotipici ereditabili da una cellula) ha dimostrato che eventi come stress, malnutrizione ed esposizione alla violenza possono lasciare segni indelebili nel nostro codice biologico e ci consente di studiare ed analizzare i meccanismi molecolari attraverso i quali le situazioni ambientali possono influenzare l’espressione genica.
Un nuovo studio analizza l’impatto dell’epigenetica sul trauma legato alla guerra. Esaminando tre generazioni di rifugiati siriani i ricercatori hanno confrontato le firme epigenetiche in famiglie esposte alla violenza in diverse fasi: germinale (prima del concepimento), prenatale (durante la gravidanza) e diretta (esperienza personale). I risultati hanno evidenziato alterazioni in 14 regioni del DNA nei discendenti con esposizione germinale e in 21 regioni nei soggetti con esposizione diretta.
Questo suggerisce una risposta epigenetica comune alla violenza. Inoltre, nei bambini esposti al trauma prenatale, è stata rilevata un’accelerazione dell’età epigenetica, con possibili ripercussioni sulla salute a lungo termine. Questi risultati potrebbero avere implicazioni significative per la salute pubblica e le politiche di supporto alle popolazioni colpite da conflitti e sollevano questioni importanti per la salute. Il riconoscimento epigenetico della violenza potrebbe migliorare le strategie di intervento, contribuire a sviluppare programmi di supporto per ridurre gli effetti del trauma intergenerazionale, promuovere politiche di prevenzione. L’ereditarietà degli effetti della violenza è un interessante campo di studio in crescita. Un concetto importante che emerge dagli studi epigenetici nel Disturbo Post-Traumatico da Stress è che i cambiamenti indotti dal trauma possono interagire in modo complesso con il patrimonio genetico. Queste interazioni possono influenzare l’espressione dei geni coinvolti nelle risposte allo stress, nella funzione dei neurotrasmettitori e nella regolazione immunitaria, contribuendo alla generazione di endofenotipi di vulnerabilità. Un fattore da considerare è anche il momento dell’esposizione traumatica e la sua relazione temporale con i cambiamenti epigenetici e lo sviluppo di PTSD, infatti il trauma nelle prime fasi della vita è associato a cambiamenti epigenetici duraturi.
Il PTSD si può manifestare in persone che hanno subito o hanno assistito a un evento traumatico, catastrofico o violento, oppure che sono venute a conoscenza di un’esperienza traumatica accaduta ad un familiare o una persona cara.
Mina Patrizia Paciello












































































































































