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CHE FUTURO PER POTENZA CITTA’?

Lanciamo dalle nostre colonne uno spazio di dibattito che vuole tenere dentro le voci di chi si interroga sul presente ma, sopratutto, sul futuro della nostra amata città.

La città vive senza ombra di dubbio una fase di quiescenza seria e, francamente, colpisce l’assenza di un dibattito alto su come uscire da questa impasse. Certo manca la politica dalle ampie visioni, dalle prospettive a medio e lungo termine che pur darebbero un gran contributo per immaginare una rivalsa di una città che dovrebbe- come diciamo da tempo- riconsegnare al capoluogo il ruolo di Guida dell’intera regione.

Il dibattito non può che ripartire dal ruolo di Potenza CITTA’ DIFFUSA, ovvero di un agglomerato urbano collegato con la sua periferia, con i comuni e i territori dell’hinterland coi quali attivare scambi e relazioni in chiave di vicendevole sostegno. L’idea della città centripeta, ovvero che attrae tutto a sé, è superata ed obsoleta oltre che sconveniente per lo stesso capoluogo. La “città diffusa” delinea, dunque, una nuova forma urbana, in quanto costituita da un nucleo centrale, la vecchia città, e da altre realtà urbane situate in prossimità con le quali sedere allo stesso tavolo.

Un punto di partenza della strategia comune con le aree contermini, può certamente essere il grande capitale naturalistico e ambientale delle nostre comunità, che ne fanno  una delle zone maggiormente verdi della nostra regione. Noi abbiamo lanciato di recente  l’idea dei Parchi del benessere e della salute come asset strategico per la connessione delle aree verdi della città in contiguità con le aree contermini in cui natura e benessere diventano elementi strategici del nuovo sviluppo.  

Una città diffusa di parchi e boschi che, tramite il potenziamento delle infrastrutture e delle vie di comunicazione può divenire un polo turistico d’eccezione ove salute, benessere e attività motoria possono rappresentare un importante attrattore anche di altre realtà medie del Mezzogiorno d’Italia.

Altro aspetto importante: tenere dentro questa “città diffusa” le più importanti strutture produttive del comprensorio; pensiamo agli insediamenti di importanti aziende rispetto alle quali nessun tavolo di concertazione o di sviluppo condiviso con il tessuto non solo urbanistico della città ma anche di semplice connessione sociale è stato mai avviato.  Una città diffusa che tenga dentro l’Università e tutti i centri del sapere in una organica e ordinata razionalizzazione delle strutture di formazione, una città in cui il polo ospedaliero più importante della regione non diventi un agglomerato sconnesso dagli altri centri del sapere. La nostra idea del Policlinico Universitario (Azienda Ospedaliera Universitaria)  resta ancora in piedi.  Sarebbe utile, oltre che  necessario, istituire un tavolo concertato tra enti per la nascita di una struttura di ricerca e di cura a livello interregionale date le grandi potenzialità mediche e professionistiche in loco e alla presenza della Facoltà di medicina che non può essere solo un parcheggio momentaneo di giovani. Abbiamo il dovere di riportare Potenza al centro delle dinamiche di crescita e sviluppo su ampia scala.

Potenza città “diffusa” si basa sulla progettualità strategica della città intesa come laboratorio di sviluppo sostenibile a cielo aperto e di rigenerazione urbana, per innalzare la qualità della vita di residenti e visitatori, in linea con i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda Onu 2030.

Un piano d’azione a lungo termine che si intende sviluppare partendo, innanzitutto, da proposte puntuali che possono e devono scaturire dal confronto con la cittadinanza, dagli imprenditori più illuminati e dai suoi attori  territoriali (culturali in primis).

Una vision nuova e moderna che porti  Potenza, la nostra città più che mai al centro dell’attenzione a livello regionale e nazionale. Noi lavoreremo per creare un ambiente per percorsi di collaborazione il più possibile semplificati. Vogliamo ridisegnare una città a misura di persona, attraverso una rigenerazione urbana verde, smart e blue (delle acque) che risponde non solo a canoni estetici ma anche e soprattutto alle esigenze concrete e quotidiane di chi vive Potenza per motivi di lavoro, di studio, di svago: per questo puntiamo sull’accessibilità e sulla fruibilità degli spazi pubblici, sulla flessibilità funzionale dell’urban planning, sull’inclusivitá sociale delle iniziative imprenditoriali e sul miglioramento della qualità di vita dei residenti e dei visitatori, non senza lo sguardo fisso alla cartina al tornasole dello sviluppo economico rappresentata dalle ricadute occupazionali. Obiettivi ambiziosi che vogliamo poter raggiungere con il fondamentale apporto di cittadini , associazioni, imprese, per lo sviluppo di una città ancora più aperta, competitiva, sostenibile e inclusiva.

Enzo Fierro

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