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Casi cosmici privati, il nuovo libro di Angelo Parisi.

Casi cosmici privati di Angelo Parisi (Edizioni Hermaion) è un tuffo nell’io che gocciola sulle superfici del tempo. Scrittura asciutta di versi diretti, profondi e larghi, a toccare corde emozionali. Sono poesie brevi rispetto alle precedenti, presenti nelle numerose sillogi che l’autore potentino ci ha regalato.

Gioca con gli elementi, i tentativi di incastri, pone al centro le relazioni e cuce gli sfondi, scende a toccarsi e risale negli spiragli costruiti nell’io. C’è uno strano conforto negli sbagli/ l’errore è un luogo così comodo da abitare/ incrina le pareti”. Sono luoghi toccati, davanzali di memorie, attenzioni al particolare dilatato a toccare l’universale. È lui e siamo noi, come dovrebbe essere la relazione (quasi erotica) con i mondi degli autori.

“Ti vedo e perdo i numeri e le lettere/ le coordinate saltano/come corde spezzate”.

E’ lo specchio di Angelo Parisi che in questo libro spalanca tutte le sfumature del sentire, toccate come chi ha il coraggio di “sporcarsi ” le mani e gli occhi attraversando gli angoli delle profondità. Rime godibili scivolano a suonare nella mente quello che avremmo voluto dire senza riuscirci. Non esiste più/ se non nella memoria degli altri”.

È un libro di stanze quotidiane, è un libro mondo, come dovrebbe essere il porlo in ogni latitudine. Ci sono i caffè e la musica, i sorrisi e le lacrime, i labirinti, c’è l’intero scompaginato che emerge nelle metafore. Casi cosmici privati, casi non a caso scritti, sapendo forse che altri, come lui stanno abitando quelle stanze intime, difficili e facili, scure e chiare nel complesso universo dell’umano che si interroga.

E ancora “Ricami di rami prensili/ imbrogliano l’aria”. Si tocca il luogo di formazione dell’autore, fortemente cittadino e pieno di rimandi, di cieli osservati e quartieri amati tanto da viverci, come a spostare il tempo più in la’ per guardarsi sempre nello stesso volto. Casi cosmici privati e non troppo, siamo nelle pagine e nei momenti dell’autore, con lui dove inizia il sogno e finisce e diventa altro.

Quello, tutto quello che semplicemente viviamo.

Francesco Cosenza

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